L’origine della scrittura risale al 3200 a.c., quando in Mesopotamia contabili e commercianti avevano l’esigenza di comunicare non solo verbalmente ma anche in forma scritta, per questioni di distanze, di accordi che rimanessero e di conti da ricordare. Se però consideriamo la scrittura anche sotto il punto di vista del simbolismo allora dobbiamo arrivare al Paleolitico, dove si rappresentavano sui muri scene di caccia e vita quotidiana, ma oggi parliamo di scrittura vera e propria, cioè una successione di simboli detti caratteri che compongono parole di senso compiuto e che articolano frasi che esprimono concetti.
Da lì la scrittura si evolve, segna lo strumento fondamentale dell’evoluzione umana perché permette all’uomo di confrontarsi, di comunicare in modo diverso e più permanente, oltre anche a definirsi. Si perché la scrittura per molto tempo è stata un arte per pochi, segnando quindi una classe sociale superiore.
Dalla Mesopotamia ci spostiamo in Egitto e poi in Cina, una volta iniziata, l’evoluzione si allargò a macchia d’olio in tutto il mondo prendendo forme sempre diverse, il vantaggio nell’usarla era palese, e nonostante fosse diversa in ogni parte del mondo aveva sempre lo stesso scopo: comunicare!
Arriviamo ad oggi per capire un po’ tutta questa storia quanto ci riguarda; ormai siamo circondati da testi, che siano universitari, di lavoro, letture dialettali, poesie, ricette, programmi tv ed altro ancora, la scrittura ormai è diventata parte dell’essere umano, al punto che alcuni riescono ad esprimersi meglio nello scritto che nel parlato.
A proposito di esprimersi, veniamo al punto di questo video: quanto è importante la scrittura nella comunicazione in generale e nello specifico in quella visiva? Come per i colori, di cui ho parlato precedentemente, anche la scrittura ha un notevole peso in termini di importanza per il messaggio, una parola giusta detta fuori contesto non trasmette nulla, ma anche un Font giusto risalta un messaggio, può essere più o meno leggibile, graziato o amicale, informale o distaccato; ogni font porta con sei delle informazioni che, a prescindere da quello che si scrive che conta tanto quanto la scelta del font, trasmette all’utente che legge, immaginate la Bibbia scritta in Comic Sans, il font per i fumetti, oppure Topolino che parla figurativamente in courier, font tipicamente giornalistico.
Ora immaginate tutto questo su di voi, sul vostro Brand, un professionista stimato e di un certo livello farebbe mai un biglietto da visita in comic sans? Credetemi l’ho visto con i miei occhi, ma no, non si fa. Che il comic sia di tuo gusto è un conto, ma non può essere la tua scelta per rappresentarti, a meno che tu non faccia il pagliaccio alle feste o il disegnatore di fumetti.
Dobbiamo sempre pensare cosa vogliamo trasmettere ed adoperarci affinche sia coerente con quello che realmente trasmettiamo, esistono milioni di font, ma poche famiglie li racchiudono, hanno caratteristiche di tutti i tipi e comunicano tutti in modi diversi.