Mi sembra di lottare come Galileo Galielo fece nei primi del 1600, quando volle dimostrare la sua tesi sul fatto che era la terra a girare intorno al sole e non il contrario, per assurdo all’opeca fu accusato di eresia e non se la passò per niente bene. Anche io oggi voglio portare avanti una teoria che pochi riescono ad accettare, e cioè che non è il mondo che gira intorno al nostro business, ma è il nostro business che deve girare intorno al mondo ed alle sue tendenze. Premetto che quello che sto per dirvi va bene per un’attività in fase di startup come per un’attività attiva già da tempo.
Un aspetto fondamentale per un’attività che sta per cominciare infatti, è capire come poter entrare nella giostra del mondo del business, quale velocità tenere e soprattutto quale posizione. Sicuramente ogni attività ha un suo carattere, una sua missione, ma è vero anche che ce ne saranno sicuramente migliaia di similari, dove posizionarsi quindi? Anzi…COME POSIZIONARSI?
Un posizionamento perfetto è il segreto per il successo di un’azienda, ma è anche il perfetto equilibrio tra esigenze aziendali e business, tra il “noi possiamo dare” e il “noi vogliamo avere”. Cosa voglio dire con questo: voglio dire che se vogliamo aprire una tipografia ma da un’analisi iniziale emerge l’esigenza di una farmacia nella zona dove siamo noi, non vuol dire che dovremmo aprire una farmacia, siamo tipografi non farmacisti, d’altro canto però l’analisi iniziale potrebbe dirci quante altre tipografie ci sono, che tipo di lavori fanno, se lavora e quindi c’è molta domanda in zona; se è presente già della concorrenza e sul territorio la domanda è buona allora bisogna capire come entrare in gioco, magari una scelta “green” potrebbe essere un buon inizio, oppure se la clientela dei nostri concorrenti ha una fascia di età elevata potremmo puntare ad una comunicazione mirata ai giovani.
Questo primo aspetto decreta la differenza tra un progetto potenzialmente di successo ed un fallimento garantito, il mondo non gira attorno a voi e se pensate di essere bravi in qualcosa accertatevi che sia effettivamente così, partire con dei cloni già presenti sul mercato non farebbe altro che ostacolare la vostra crescita, quando invece basterebbe disegnarsi un percorso nuovo, diverso.
Nel mio nuovo libro “Zen Marketing: Come rendere felice la tua azienda” spiego proprio questo, ma non ti do solo dei consigli in ottica di marketing su come migliorare questo aspetto, ho voluto fondere il Buddismo e le sue grandi visioni d’insieme; questa analisi iniziale infatti è spiegata e correlata dal concetto di Itai Doshin, cioè “diversi corpi stessa mente”, nel nostro caso vuol dire che per raggiungere i nostri obiettivi dobbiamo entrare nel complesso meccanismo del business come un ingranaggio perfettamente predisposto all’uso richiesto, adattando il nostro scopo a quello comune.
Stessa mente vuol dire stesso scopo, tutti puntiamo alla felicità e negli affari la felicità si traduce in profitto, sforziamoci quindi di capire come possiamo rendere felici gli altri, come possiamo migliorare le loro attività con la nostra, come possiamo prendere forza da quella altrui.
Solo una volta che abbiamo capito qual’è il nostro posto saremo pronti a fare la prima mossa, aprire un ristorante o un pub perché abbiamo sempre fatto i camerieri, non vuol dire sapere gestire un attività o essere imprenditori, mettersi in proprio dopo anni di gavetta non sempre è una buona idea, farlo senza pensare a questo aspetto non lo è mai. Se vuoi approfondire questo argomento e tanti altri aspetti, spiegati e chiariti con un pizzico di buddismo allora prendi la tua copia di Zen Marketing, disponibile su Amazon in formato cartaceo e e-book.